Un’Africa in miniatura a 6 ore di aereo da Lisbona. Le isole di São Tomé & Príncipe, facenti parte di una remota ex colonia portoghese da cui proviene il miglior cacao al mondo, si trovano in bilico sull’Equatore e rappresentano una delle biosfere più complesse del globo. E’ il secondo paese più piccolo dell’Africa dopo le Seychelles, ma il più grande dei micro stati nel mondo, caratterizzato da lunghe spiagge, acqua cristallina e vette alte fino a 2000 metri. La monotonia non è ammessa; le isole sono punteggiate da edifici coloniali delabrè, villaggi di pescatori e una varietà di ambienti. I due isolotti, così piccoli che spesso non sono localizzati sulle mappe geografiche, puntano sull’eco-turismo, in alternativa ai lussuosi resort delle Maldive o delle Mauritius.
La tranquillità politica di São Tomé & Príncipe si ritrova nella gentilezza della popolazione e passeggiare per le isole è piacevole e sicuro.
La popolazione è formata da un crogiolo di etnie, discendenti dagli schiavi importati dai Portoghesi dai paesi del Congo, Gabon, Angola e Mozambico. Situate nel golfo di Guinea, di fronte al Gabon, a 250 chilometri dalla costa africana, le due isole, rispettivamente di 854 km2 e 142 km2, nel XV e XVI secolo sono state uno degli avamposti della tratta degli schiavi. Oggi hanno attratto l’attenzione di Mark Richard Shuttleworth, l’inventore della firma digitale, che invaghitosi di questi luoghi, ha deciso di investire nell’ecoturismo e nel sociale: 70 milioni di dollari in 15 anni. Il magnate ha cominciato da Príncipe, la più piccola isola della Repubblica, a 225 chilometri dalla costa della Guinea Equatoriale, dove la foresta equatoriale ricopre tutto fino all’oceano e i picchi delle montagne raggiungono i mille metri.
Il primo passo è stato rinnovare Bom Bom Island Resort, rendendolo una chicca dell’accoglienza Saotomense: alcuni bungalow tra la ricca vegetazione equatoriale che sfiora gli arenili sabbiosi, gli chalet sulla spiaggia e altri arroccati sul promontorio a qualche decina di metri dal mare. Il resort s’incunea tra praia de Coco, ideale con le luci dell’alba per una passeggiata di primo mattino, e la più raccolta praia Santa Rita, perfetta per fare snorkeling o per nuotare. E’ la base ideale per i birdwatcher, soprattutto al mattino presto quando è più facile individuare le tante specie di uccelli. Dal resort partono varie escursioni: da non perdere quella a Praia Banana, mezzaluna di sabbia bianca lambita dall’acqua turchese e circondata da una fitta vegetazione equatoriale.
Poco distante, l’esclusivo Sundy Praia. Le sue 15 ville tendate si fondono perfettamente tra mandorli e banani tropicali. Costruite totalmente in legno, le ville riprendono lo stile delle capanne dei pescatori che un tempo sorgevano in questo luogo, a pochi passi dalla spiaggia. Qui è facile perdere il senso del tempo. Un luogo dai ritmi posati, dove avvistare balene e tartarughe, dove esplorare rigogliose foreste, fare rigeneranti nuotate, risvegliare i sensi e liberare la mente.
Per godere di una vista mozzafiato, si può ammirarla dall’alto del belvedere della roça Belo Monte, uno dei tanti complessi abitativi costruiti dai portoghesi nell’Ottocento intorno alle piantagioni di caffè e cacao. Bellissime spiagge si trovano anche a nord dell’isolotto: praia Macaco, praia Boi e praia Grande. Molto graziosa la città di Santo Antonio. I tratti coloniali sono visibili nelle architetture degli edifici, corrosi dal salino e dal tempo, e nella facciata della chiesa Nossa Senhora da Conceição, nella piazza principale. Meno di un’ora di volo separa il piccolo aeroporto di Principe da São Tomé. Qui si vive con altri tempi, la frenesia non esiste. Arrivando da Príncipe, dove si percepisce un certo senso di isolamento dal resto del mondo, la città di São Tomé appare assai vitale.
Un’esperienza immancabile è una degustazione (www.claudiocorallo.com) nell’atelier di Claudio Corallo, fiorentino, da sempre impegnato nell’agricoltura tra Africa e Sudamerica, che ha terminato il suo peregrinare a São Tomé per l’alta qualità delle fave e dei semi.
Il suo cioccolato, a detta dei food critic del Daily Telegraph e della BBC, è il migliore al mondo, eccellente pure per la rivista statunitense Saveur. La degustazione si svolge nel laboratorio dove si può scoprire che il cacao non é nero, né amaro. Si parte dalla fava, fino ad assaggiare i vari tipi di cioccolato con percentuali diverse di cacao. La differenza con il sapore a cui siamo abituati è sorprendente.
Il miglior momento per vivere quest’atmosfera primordiale è il periodo secco tra Giugno e Settembre, localmente chiamato gravana. Anche il trimestre da Dicembre a Febbraio, detto gravanita, ha precipitazioni minime. Durante gli altri mesi brevi piogge si alternano a cieli sereni quasi tutti i giorni.
Se vuoi partire alla scoperta di São Tomé e Príncipe, “Il Viaggio” propone un fantastico soggiorno tra le due isole. Clicca qui per maggiori informazioni.
Sara Storer
travel teller
Amante dei viaggi, della buona cucina e di tutto ciò che è nuovo e diverso. Ha il viaggio nel DNA e sogna di vivere viaggiando per poter scoprire ogni giorno un nuovo angolo di mondo.
Leave a Reply
Want to join the discussion?Feel free to contribute!