ARTICO RUSSO
Franz Josef Land, la Terra sconosciuta
Dalla seconda metà del 1800, l’Artico divenne un polo di grande interesse per le attività di esplorazione e, a quel tempo, le spedizioni navali Artiche risultavano tanto prestigiose e stupefacenti quanto quelle spaziali ai giorni nostri. L’Impero Austro Ungarico, che aveva acquisito una flotta navale a seguito delle Guerre Napoleoniche e che non voleva di certo lasciarsi scappare l’occasione di acquisire nuove terre ed aumentare la propria autorevolezza, attorno al 1870 lanciò una spedizione volta alla ricerca di una possibile rotta fino al Polo Nord.
L’esplorazione, sotto il commando del Capitano Karl Weyprecht, fu effettuata a bordo della nave Tegetthoff, nominata in onore del famoso Ammiraglio Wilhelm von Tegetthoff. L’equipaggio, composto da 24 persone, partì da Tromsø, Norvegia, nel Luglio del 1872 ed un mese più tardi si trovò bloccato fra i cumuli di ghiaccio a nord di Novaya Zemlya. La nave rimase isolata fra i ghiacci per tutto l’inverno, e così per tutta l’estate del 1873 e ancora per tutto l’inverno successivo. Speranza, disciplina e morale rimasero alti quando un’evidente lembo di terra fu avvistato da Julius von Payer, uno dei capi-spedizione, durante un sopralluogo.
La terra scoperta risultò essere un arcipelago, che oggi sappiamo essere formato da 191 isole, ed uno dei posti più isolati al mondo, totalmente inabitato, al quale fu dato il nome dell’Imperatore in carica Franz Josef I. Quando arrivò la Primavera dell’anno successivo, e si comprese che i ghiacci non avrebbero ancora liberato la nave, si decise di abbandonare il Tegetthoff per dirigersi al largo. Procedendo lentamente con le barche ausiliarie della grande nave, il viaggio durò quasi 3 mesi ma, finalmente, nell’Agosto del 1874 si raggiunse il mare aperto. Le scialuppe condussero gli uomini dell’equipaggio fino a Novaya Zemlya, dove un peschereccio russo li trasse in salvo conducendoli fino ai territori più settentrionali della Norvegia.
Durante il viaggio di ritorno, attraversando i territori di Norvegia, Svezia e Germania, il Capitano Weyprecht, il Comandante von Payer ed i loro uomini vennero elogiati ed accolti come grandi eroi. Ad attenderli al loro arrivo a Vienna, una folla acclamante di più di centomila persone. Ammirevole ed incredibile la “freddezza” e l’efficienza di questi grandi uomini che, nonostante le prospettive di rilascio della nave diminuissero sempre di più, non smisero mai di operare il loro minuzioso lavoro di ricerca. Un lavoro continuo e sistematico, svolto in circostanze estreme, che apportò un contributo scientifico d’immenso valore.
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Fonte: dawlishchronicles.com
Sara Storer
travel teller
Amante dei viaggi, della buona cucina e di tutto ciò che è nuovo e diverso. Ha il viaggio nel DNA e sogna di vivere viaggiando per poter scoprire ogni giorno un nuovo angolo di mondo.
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