Colombia
Providencia, l’ultimo rifugio nei Caraibi
Piccola, verde, remota. Sulla carta geografica è solo un puntino di fronte al Nicaragua, a 480 miglia a nord della Colombia. L’isola vulcanica di Providencia è l’ultimo rifugio intatto nel cuore del Caribe, per chi mette al primo posto il mare assoluto.
La mondanità non esiste, non ci sono grandi alberghi, né centri commerciali. Manzanillo è la sua spiaggia più bella. Per arrivarci si taglia una foresta di palme da cocco.
All’improvviso ecco il celeste-turchese del mare del Caribe, le palme e il sorriso indimenticabile di Roland, uno dei pochi rasta di Providencia che ama la musica reggae. Lui vive sulla spiaggia, insieme a suo figlio Jason, in una casa fatta di legni portati dal mare. Un antesignano della filosofia ecocentrica. È qui la festa, ogni giorno. A playa Manzanillo si arriva la mattina per un bagno in acque da sogno, poi la musica e il profumo del cibo sono un richiamo a sedersi alle tavole fatte di materiali di recupero, e per chi ama dondolarsi mentre mangia ci sono le amache all’ombra delle palme. L’aperitivo è il latte del cocco appena raccolto, tagliato col machete con un colpo da samurai. Magari allungato col Rum.
Il tempo corre via al ritmo delle onde che si fondono nel reggae. A volte ci sono band che suonano dal vivo. Il servizio è lentissimo ma qui si viene a pranzo e si resta fino a cena. Pesci alla brace, aragoste, crostacei . Certo il dentice con verdure cotto nel foglio di alluminio direttamente sul fuoco, mette tutti d’accordo. Poi Roland accende il falò e inizia a danzare intorno al fuoco. Roland è consapevole della sua sensualità. Nonostante la stazza e l’età si muove come un ballerino. Osservarlo danzare intorno alle fiamme è un invito a liberarsi di costrizioni e stress.
Tutti si avvicinano al fuoco. A piedi nudi nella sabbia: si balla. Ognuno è vestito come crede, due pezzi, pareo, non ci sono regole. Pare che qui il tempo non abbia tempo. Poi come la gente è arrivata sfuma e sparisce fino al giorno dopo, quando tutto ricomincia da capo. È un’isola autentica, diversa dalla vicina San Andrés baciata dal turismo di massa. Qui la mano dell’uomo si è posata leggera. I pochi turisti che arrivano qui per caso o per sentito dire, scoprono un Caribe che non esiste quasi più. Fondali spettacolari, spiagge infinite e la gente, sempre sorridente e cordiale. È il revival di un mondo non ancora perduto.
Leave a Reply
Want to join the discussion?Feel free to contribute!