Palermo Svelata
Giardini di Villa Tasca
Lungo la strada che collega la normanna cittadina di Monreale all’eclettica Palermo, si trova un giardino segreto dal fascino centenario. 8 ettari di manto erboso ricoperto di agrumeti, alberi secolari e piante esotiche. Un raffinato giardino che racchiude e protegge Villa Tasca, dimora storica Cinquecentesca di estrema bellezza. Grazie al volere del Conte d’Almerita, Lucio Tasca, nel 1800 i giardini dell’epoca vennero trasformati in quella che oggi si può definire un’oasi emblema del vivace Romanticismo siciliano. Ispirato dai giardini botanici di Palermo, il Conte realizzò il primo giardino privato rivestito di piante esotiche tropicali.
Trasformò il parterre, che fino ad allora veniva utilizzato come spazio di transizione fra il giardino barocco e la casa, nel Giardino Irregolare: un giardino all’inglese, dove elementi naturali si accostano in armonia ad elementi artificiali, senza rispettare le geometrie classiche tipiche della cultura illuministica, per suscitare volutamente uno stato di sorpresa continua in chi vi passeggia. Fece installare una vasca sinuosa circondata da piante acquatiche, aiuole con siepi, arbusti, cicadee e palme, oltre ad adibire alcuni spazi aperti per esporre una selezione di piante in vaso. Una vera e propria celebrazione delle singole piante e delle loro particolari caratteristiche. Grazie alla zona ricca di sorgenti ed il clima mite, qui trovarono terreno fertile piante tropicali e subtropicali. In quest’area del giardino sono tuttora presenti alcuni degli esemplari più grandi di cicadee, un pino di Norfolk e diverse specie di palme.
La parte del Bosco, che nel giardino barocco si trovava presso il perimetro della proprietà, fu adattata in un Giardino Romantico più pittoresco, in grado di suscitare piacere ed armonia attraverso la contrapposizione degli opposti. Questa parte del giardino, caratterizzata principalmente da cambiamenti di quota, sculture, specchi d’acqua e riproduzioni di rovine classiche, è composta da tre sezioni: Il Lago dei Cigni, la collina artificiale ed il Giardino d’Acclimatazione.
Nel Lago dei Cigni, contornato da palme da sottobosco e da una fitta foresta di bambù verde e nero, l’accostamento armonico di elementi regolari ad elementi selvaggi è ben evidente: una colonna in marmo con una croce in cima si erge su una piccola isola circondata da Cipressi all’interno del Lago; al di sopra di una grotta sorge un tempio circolare con colonne doriche e corinzie, al di sotto del quale scorre una cascata d’acqua. Ai bordi del lago un maestoso fico magnolioide ed un pino colonna.
Nel Giardino d’Acclimatazione si trovano una collina dedicata alle piante succulente e alle xerofite, un bosco di pini colonna ed un altro tempio, circondato da cipressi e da un grande pino domestico. All’interno del tempio il busto dedicato al Conte Tasca. Poco vicino, tra i sentieri in terra battuta, diverse statue e panchine di ferro per poter ammirare comodamente tanta perfetta bellezza.
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Attraverso questo riadattamento dei luoghi, il Conte Tasca fu in grado di trasformare la villa in quel centro culturale che poi sarebbe diventato punto di riferimento per gli intellettuali dell’epoca. Personaggi importanti come il Re Ferdinando di Borbone e la Regina Carolina, il Cancelliere Otto von Bismarck, Margherita di Savoia, Jacqueline Kennedy, Giuseppe Verdi, Paganini e Rubinstein soggiornarono in questo splendido luogo. E fu qui che Wagner compose il terzo atto del Parsifal. Gli elementi equilibrati del giardino, che richiamano vivacità e serenità, si possono ritrovare anche all’interno della Villa, “evocando nel visitatore i sentimenti del Sublime”.
“Il Conte Lucio Tasca riuscì a combinare sapientemente il meglio dell’Illuminismo e del Romanticismo. Villa Tasca è più di un semplice giardino. È una visione del paradiso, dove scienza e sentimento non si escludono a vicenda, ma diventano entrambe parti integranti del tutto.”
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Sara Storer
travel teller
Amante dei viaggi, della buona cucina e di tutto ciò che è nuovo e diverso. Ha il viaggio nel DNA e sogna di vivere viaggiando per poter scoprire ogni giorno un nuovo angolo di mondo.
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