Sir Ken Robinson è morto
Un pensiero per una scuola post COVID diversa
Sir Ken Robinson è morto. Per chi non ne avesse mai sentito parlare è stato un educatore e uno scrittore inglese, insignito nel 2003 del titolo di “Sir” grazie al suo lavoro in campo educativo. È diventato noto al grande pubblico grazie i suoi TED Talk sul ruolo dell’educazione nella società ed in particolare su quello della creatività nella scuola.
19 milioni di visualizzazioni per il TED Talk dal titolo “Do schools kill creativity?”; e la risposta è sì. La tesi è che la scuola sia organizzata secondo i paradigmi delle fabbriche ottocentesche e dell’organizzazione del lavoro fordiano con il chiaro obiettivo di sfornare prodotti (studenti) tutti uguali con le stesse conoscenze, le stesse abilità, pronti per un lavoro ripetitivo. La campanella, una precisa divisione delle materie, il raggruppamento degli studenti per età, etc.; tutti gli alunni disciplinatamente hanno davanti a sé lo stesso libro, con gli stessi esercizi, basandosi sull’assunto che tutti ad un certo momento della propria vita siano pronti per affrontare quel livello, quelle difficoltà, decise a priori.
Nell’epoca in cui la qualità più ricercata dalle aziende, secondo il World Economic Forum, è la creatività e al secondo posto viene il pensiero critico, tanti educatori sono molto consapevoli della necessità di un cambiamento. Troppi meccanismi consolidati, certezze granitiche da scalfire e troppe resistenze da parte di insegnanti e genitori. A dire il vero il cambiamento sta avvenendo nelle scuole, ma è troppo lento, a macchia di leopardo.
Ecco perché quest’anno è un’occasione da non perdere.
Quest’anno è l’anno del Covid, l’anno in cui tutte le attenzioni saranno dedicate ai protocolli, alle distanze fra i banchi, ai tamponi, è l’anno buono per cambiare e continuare per esempio la buona pratica del flipped learning, che permette agli studenti di studiare a casa la spiegazione preregistrata con l’indubbio vantaggio di poterla ascoltare più volte e poi discuterne in classe.
Ora che gli orari saranno scaglionati e ci saranno ragazzi che entreranno a scuola in orari differenti, capiremo chi è un mattiniero di natura e chi no per esempio, ben sapendo che le prestazioni di ciascuno di noi non sono sempre uguali per tutto il giorno.
È davvero così necessario che tutti abbiano esattamente la stessa esperienza scolastica?
Proviamo ad re-immaginare una scuola partendo dalle basi, dalle fondamenta… spazi, orari, timetable, materie, presenza, sincronia e asincronia. L’innovazione spesso arriva quando non se ne può fare a meno e questa è un’occasione perfetta.
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