LA MIA
INCREDIBILE AVVENTURA IN LADAKH
Dicono che il Ladakh non sia una destinazione che si sceglie di visitare ma, al contrario, è il luogo stesso che ti sceglie e ti accoglie. E dopo il mio viaggio in Ladakh, posso dire di essere assolutamente in linea con questo pensiero.
Quest’anno, a fine Settembre, con l’occasione di un fam trip organizzato da Traveller Made, sono stato catapultato in una terra remota e silenziosa, di cui ne porto ancora dentro tutto il fascino.
Partiamo di buonora dopo aver passato la notte a Delhi, con un piccolo aeromobile che in meno di due ore ci porterà a Leh, la capitale del Ladakh. Sotto di noi cominciano ad aprirsi paesaggi mozzafiato: vallate di alta quota, picchi innevati che sembrano sfiorare il nostro mezzo alato, distese incontaminate e poi ecco qui il Ladakh con i suoi deserti di roccia dorata, i villaggi abbarbicati sulle alture e le sue oasi verdi. L’atterraggio di per sé è già un’esperienza che riempie di emozioni forti gli occhi e il cuore.
Tante sono le esperienze incredibili che abbiamo vissuto in questi dieci giorni, ma alcune più di altre mi hanno colpito profondamente. Indelebile rimarrà la sensazione di euforia estrema nello sfrecciare con una Royal Einfield Bullet lungo i tortuosi passi montani e le vallate sconfinate di questa terra, attraversando paesaggi quasi surreali. Ricordo ancora come l’aria frizzantina di quella giornata rendesse tutto ancora più elettrizzante. Straordinaria la sensazione di libertà infinita che mi regalava la strada che correva veloce sotto le mie ruote. Sembrava di avere il mondo in mano.
Altra avventura trascendentale è stata l’incontro con l’oracolo: veniamo fatti accomodare, a gruppetti di quattro, in uno stanzino minuscolo. Illuminato parzialmente da un fascio di luce che penetra da una minuscola finestra, totalmente privo di arredi e con le pareti spoglie, solo dei comodi cuscini adagiati sul pavimento ad accoglierci. Una volta seduti a terra, l’oracolo intona canti e preghiere accompagnati dal ritmo battente del tamburo e dei rintocchi di una piccola campana d’ottone fino a cadere in uno stato di trance. Un po’ scettici e un po’ intimoriti poniamo le domande più disparate relative al nostro prossimo futuro e l’oracolo con l’aiuto delle divinità Buddiste soddisfa le nostre curiosità. Tra qualche tempo vedremo se l’oracolo ha dispensato buone risposte..
Un’esperienza altrettanto suggestiva che porterò sempre con me è stata la preghiera mattutina al Monastero di Thiksey Gompa. Un autentico monastero buddista, in stile tibetano, incastonato su una montagna, dove abbiamo avuto l’opportunità di fare colazione all’alba insieme ai monaci del tempio ed assistere così alla preghiera cantata. Difficile descrivere a parole la potente energia che aleggiava forte nella sala durante la preghiera. Un’esperienza da vivere che ti travolge nel profondo.
Un luogo unico al mondo che rimarrà impresso per sempre nel mio immaginario è il Golden Temple ad Amritsar. Meraviglioso di giorno e ancora più affascinante al calar del sole. Qui al tempio d’oro, luogo centrale di culto per i Sikhs, comunità che vede le sue origini nella regione del Punjab, ho respirato un grande stato di pace e tranquillità. Il senso di comunità è forte in tutto il complesso e anche noi ne abbiamo preso parte cucinando e distribuendo ai fedeli in visita il Naan, un pane tipico indiano. Prendere parte attivamente al rito del Langar (il pranzo “donato”) mi ha fatto sentire parte integrante di questa cultura così lontana dalla nostra e così affascinante.
A rendere ancora più magico il nostro viaggio è stata l’esperienza del glamping nelle tende sfarzose del Chamba Camp a Thiksey, un campo mobile tendato con tende eleganti e lussuose provviste di tutti i comfort. Una volta entrato nella mia tenda non potevo credere alla meraviglia a cui stavo assistendo: arredi raffinati ed eleganti curati nel minimo dettaglio, un comodissimo letto a baldacchino avvolto in soffici coperte, un bagno interno degno di un grand hotel. Non mi sembrava vero di essere sul tetto del mondo immerso in un ambiente così caldo ed accogliente. A 3.600 metri s.l.m., circondati da una natura incontaminata, selvaggia e dirompente, avvolti nel silenzio delle vette himalayane e nell’intimità e comodità assoluta delle nostre tende.
Qui, nella location più esclusiva della terra, ho vissuto momenti unici ed impagabili, come quella notte in cui ho assistito alla stellata più affascinante della mia vita, a un solo passo dal cielo. Questa è la magia del Ladakh.
Giovanni
Sara Storer
travel teller
Amante dei viaggi, della buona cucina e di tutto ciò che è nuovo e diverso. Ha il viaggio nel DNA e sogna di vivere viaggiando per poter scoprire ogni giorno un nuovo angolo di mondo.
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