Sognando i Caraibi #3
Mare e cultura a Barbados
Situata nella posizione più orientale dell’arcipelago dei Caraibi, Barbados si caratterizza come un paradiso terrestre per gli amanti del relax, del mare, del divertimento e degli sport acquatici, con le sue spiagge da sogno, popolate da tartarughe e pesci variopinti, le sue scogliere e i punti di attrazione per surfisti e kitesurfers alla ricerca dell’onda e del vento perfetti.
L’isola è stata scoperta intorno al 1500 dal navigatore portoghese Pedro de Campos, ma è stata per tanto tempo sotto l’influenza coloniale del Regno Unito, dal 1625 al 1966. Mantiene infatti diverse usanze e tradizioni dell’antica madrepatria: la guida è a sinistra, il tè delle cinque è un rito a cui è impossibile rinunciare, lo sport più popolare è il cricket e i ritratti della Regina Elisabetta sono appesi un po’ ovunque.
È anche la patria della canna da zucchero e del rum, che viene prodotto sull’isola da ben quattro secoli e che rappresenta una parte fondamentale della cultura della nazione: celebrato nelle musiche locali e attraverso festival a tema, il liquore viene venduto e proposto ovunque, a qualsiasi ora del giorno.
Grazie alla natura per lo più pianeggiante del territorio, alla fertilità del suolo e alla cadenza delle precipitazioni, sull’isola è stato possibile sviluppare piantagioni di zucchero, nelle quali gli schiavi sono stati i primi a scoprire che la melassa, un derivato della materia ottenuto durante il suo processo di raffinazione, poteva essere sottoposta a un processo di fermentazione e dare origine a un liquore grezzo, che venne chiamato kill-devil. Ma fu solo nel 1703 che il primo vero e proprio rum per come lo conosciamo oggi poté essere commercializzato, grazie all’intervento dell’inglese Sir John Gay, che riuscì a scoprire come raffinare il processo di distillazione e a produrre il liquore che ancora oggi è sinonimo dell’isola di Barbados.
Tant’è che sull’isola viene organizzato un vero e proprio festival dedicato al rum, all’interno della manifestazione annuale Food, Wine & Rum Festival, che viene programmata per quattro giorni alla fine di novembre e che comprende una serie di eventi disseminati per tutta la zona, tra cui cene con abbinamenti tra vino e rum, show cooking e feste sulla spiaggia. Numerose sono inoltre le distillerie, tra cui il Mount Gay Rum Visitor’s Centre, situato vicino al porto di Bridgetown, dove è possibile partire alla scoperta di tutto l’universo del liquore attraverso una visita di mezz’ora, tra racconti sulla storia del luogo, video informativi e, ovviamente, una degustazione.
Tra i luoghi da visitare a Barbados, oltre alle numerose spiagge incontaminate, dove gli appassionati di snorkeling e immersioni possono riconnettersi con il loro elemento naturale, spiccano le cittadine di Bridgetown e Batsheba. Bridgetown è la capitale dell’isola, dove la tradizionale architettura coloniale dei Caraibi si fonde con un design più moderno: qui si trova la più grande fortezza dell’arcipelago, caratterizzata da torri, passaggi segreti e da edifici georgiani che sono stati dichiarati Patrimonio dell’UNESCO, come anche il quartiere ebraico, sede di una sinagoga risalente al Seicento, dove si riunivano le più antiche comunità del Nuovo Mondo. Gli obelischi monumentali, i palazzi in stile neogotico e la cattedrale anglicana di St. Michael’s testimoniano invece la lunga presenza britannica sull’isola.
Batsheba è invece la località preferita dai surfisti e si affaccia su una spiaggia movimentata, con onde enormi e conformazioni rocciose alte fino a 300 metri. Si tratta di un villaggio di pescatori molto tranquillo, in cui si trovano molte chiese, piccoli alberghi, ristoranti e negozi che vendono rum: l’ideale per ricaricare le pile e dedicarsi al più completo relax prima della fine della vacanza.
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Martina Torrini
Travel Teller
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