Alla scoperta delle Ville del Palladio
In una regione in cui diversi tesori sono spesso eclissati dalla fama e dall’unicità di Venezia, sono disseminati alcuni tra i migliori capolavori dell’architettura rinascimentale veneta, molti di questi dichiarati Patrimonio dell’UNESCO: le Ville Palladiane. Costruite nel XVI secolo da Andrea Palladio, celebre architetto e teorico dell’architettura della Repubblica di Venezia, le ville sono state edificate in origine per ospitare i più importanti esponenti della nobiltà veneziana; sono caratterizzate da una dialettica continua tra antico e moderno e da un connubio tra il fascino del classicismo e un’austera semplicità nelle forme, ma sono anche riconoscibili per eleganza, equilibrio ed estrema simmetria.
Le Ville Palladiane dichiarate Patrimonio dell’Umanità sono 24, tutte situate nel territorio circostante la città di Vicenza: si tratta di case – templi, originariamente concepite come recupero umanistico della villa romana antica, dove l’eleganza dello stile architettonico del Palladio viene arricchito da costruzioni come scalinate monumentali e frontoni sostenuti da imponenti colonne classicheggianti, ma anche da porticati che spesso terminano con una torre. Tra queste, 7 sono le più famose e quelle che sicuramente meritano una visita e un approfondimento: scopriamole insieme.
Villa Almerico Capra, detta La Rotonda – Vicenza

La Rotonda
Forse la villa più fotografata tra quelle del Palladio, La Rotonda prende in realtà il nome ufficiale dal suo committente, monsignor Almerico Capra, che aveva affidato la costruzione di questa villa – templio all’architetto nel 1566. La struttura presenta una facciata identica su tutti i quattro lati e ciò le conferisce una perfetta simmetria, che è l’aspetto più affascinate di tutta la costruzione. Si trova appena fuori Vicenza, su un leggero altopiano, da cui domina un ampio tratto della campagna veneta sottostante.
Villa Angarano – Bassano del Grappa

Villa Angarano
Commissionata da Giacomo Angarano nel 1548, questa villa è stata concepita sia come luogo di soggiorno che come azienda agricola. I lavori sono iniziati nel 1556, ma il corpo centrale è rimasto incompiuto fino alla fine del secolo successivo, quando il progetto è stato preso in carico dall’architetto veneziano Domenico Margutti, che è riuscito a terminare e a rifinire il lavoro iniziato dal Palladio, di cui rimangono solo le barchesse, strutture che avevano la funzione di separare gli ambienti destinati ai contadini da quelli dei proprietari della villa.
Villa Chiericati – Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse

Villa Chiericati
Una villa di notevole importanza per lo stile architettonico e l’estetica del Palladio, che segna il passaggio verso il modello delle ville – templio grazie alla presenza di un pronao inserito nella struttura di una residenza tradizionale, da questo momento in poi il vero e proprio marchio di fabbrica dell’architetto.
Villa Trissino – Cricoli

Villa Trissino
Ripresa da un edificio preesistente e trasformata secondo le tendenze del tempo, tenendo in considerazione i temi e motivi dell’architettura romana, questa villa segna una tappa fondamentale nella formazione artistica del Palladio, avvenuta sotto lo sguardo attento del suo scopritore e mentore, il letterato Giangiorgio Trissino, durante la ristrutturazione della residenza stessa.
Villa Barbaro – Maser

Villa Barbaro
Probabilmente una delle più affascinanti e meglio conservate ville del Palladio, ancora oggi abitata dagli attuali proprietari, Villa Barbaro si trova in una posizione privilegiata, immersa nel verde della campagna veneta, ed è caratterizzata da un’architettura esterna estremamente elegante e da splendidi interni, realizzati dal Veronese. Il giardino ospita diverse varietà di fiori, come rose, glicini e bignonie, ma anche un vero e proprio vitigno, dove viene prodotto un vino che è possibile assaggiare durante una visita alla villa.
Villa Godi Valmarana – Lugo di Vicenza

Villa Godi Valmarana
La prima villa di certa attribuzione palladiana, di cui l’architetto stesso ha lasciato testimonianza nel suo trattato I quattro libri dell’architettura, ospita anche un museo paleontologico con numerosi fossili. Si tratta di una residenza dall’impostazione piuttosto austera, quasi priva di ornamenti all’esterno, ma più classica e decorata nei nove salotti interni, dove si trovano anche dipinti di vari celebri pittori dell’epoca. Notevole anche il giardino, anch’esso opera del Palladio.
Villa Thiene – Quinto Vicentino

Villa Thiene
Prodotto del lavoro di diversi architetti in diversi secoli, Villa Thiene è stata originariamente progettata da Giulio Romano durante la prima metà del XVI secolo e successivamente modificata dal Palladio in alcuni aspetti. È rimasta incompiuta fino al XVIII secolo, quando l’architetto Francesco Muttoni è intervenuto sul progetto per completarne il profilo.
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Martina Torrini
Travel Teller

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